Al giorno d’oggi è molto aperta la polemica che riguarda l’utilizzo di animali in ambienti poco consoni alla loro reale natura.
Tante persone boicottano sempre di più i circhi che utilizzano gli animali nelle loro attrazioni, e sono sempre di più le organizzazioni per la tutela dei diritti degli animali che sperano nel fatto che, prima o poi, tutte le attività di questo genere cambino rotta.
Spesso sono proprio simili organizzazioni a prendersi cura degli animali che vengono liberati da questa strana forma di schiavitù. In questo caso, alcuni anni fa, un’organizzazione è riuscita a salvare la vita di alcuni animali davvero molto speciali.
Gli animali di cui stiamo parlando sono cinque leoni che hanno trascorso praticamente tutta la vita a lavorare per un circo in Bolivia. A farsi carico della loro salvaguardia, viste le condizioni inaccettabili in cui erano tenuti, è stata l’organizzazione per la protezione degli animali “Animal Defenders International”.
Questi non solo li hanno salvati da una vita chiusi in gabbia, ma li hanno persino trasportati in una nuova casa, in un luogo spazioso del Colorado.
Due di questi leoni, di nome Pancho e Temuco, sono fratelli, ma nel corso della loro vita non hanno mai avuto la possibilità di giocare tra loro e neppure di condividere la stessa gabbia.
Solamente dopo la loro liberazione, per la prima volta hanno avuto il piacere di scoprire le gioie della vita. Da quando sono stati trasportati in questo nuovo rifugio, trascorrono le loro giornate giocando alla lotta, coccolandosi e rincorrendosi sull’erba.
È davvero una meraviglia poterli osservare liberi, e gli stessi volontari dell’organizzazione non avevano mai potuto ammirare uno spettacolo di questo genere prima di allora.
Grazie al loro intervento questi leoni hanno finalmente scoperto cosa significa vivere la vita, ed hanno detto per sempre addio ad una vita legata unicamente al pagamento di un biglietto per assistere ad uno spettacolo.
Esistono moltissimi modi, per affascinare il pubblico in un circo, con acrobati, giocolieri e prestigiatori di ogni genere, quindi non è necessario sfruttare gli animali per riuscire a farlo e possiamo solo sperare che, al più presto, anche ogni persona che lavora in campo circense giunga alla stessa conclusione.