La biologa trascorre 30 anni della sua vita a lottare contro l’estinzione dell’ara blu e il suo contributo è stato fondamentale.
Tante persone cercano di fare la differenza nel mondo, ma Neiva Guedes c’è riuscita. Questa donna ha trascorso gli ultimi tre decenni della sua vita perseguendo un particolare obiettivo: proteggere e salvaguardare gli uccelli. La specie di cui la biologa si è maggiormente occupata è l’ara giacinto.
Questo animale, chiamato anche Anodorhynchus hyacinthinus Latham, appartiene alla specie dei pappagalli. Nel 1989 questa specie è stata dichiarata in pericolo, dato che il loro numero stava diminuendo vertiginosamente. Fu proprio allora che la Guedes decise di fare qualcosa per evitare che questa splendida specie potesse scomparire dalla faccia della terra.
Grazie a lei è nato il “Progetto Ara Giacinto”, un piano elaborato per sostenere e migliorare la vita di questi animali, per permettere la loro proliferazione. Quella che sembrava inizialmente una sfida contro il tempo, si è trasformata nella missione della vita di questa donna.
Grazie al suo enorme contributo, questa specie è riuscita a moltiplicarsi moltissimo e anche se ancora oggi è considerata in “stato vulnerabile”, non si trova più in crisi come in passato. La Guedes e i suoi collaboratori hanno fatto di tutto per soccorrere questi animali.
Durante la stagione delle inondazioni si preoccupavano di trarre in salvo i nidi di questi volatili, evitando che venissero spazzati via dalle acque. Hanno protetto con grande tenacia gli ambienti in cui questi pappagalli nidificano ed hanno anche sensibilizzato la comunità locale, per evitare qualunque azione nociva nei loro confronti.
L’ara giacinto deve davvero molto a questa donna e ai suoi colleghi. Senza il loro contributo è probabile che questa specie sarebbe già stata dichiarata estinta e questo sarebbe stato davvero devastante per il nostro pianeta.
L’ara giacinto, infatti, svolge un importante compito per l’ambiente. Questo animale contribuisce allo sviluppo delle foreste. Nutrendosi di semi e spargendoli nel territorio aiuta i meccanismi di germinazione e favorisce la crescita di nuove piante, permettendo lo sviluppo delle foreste.