Ultimamente sentiamo molto parlare della serie televisiva trasmessa da Netflix, “Dahmer”. Questa si è rivelata tra le più amate della famosa piattaforma di streaming e racconta dei fatti reali avvenuti da un serial killer di nome Jeffrey Dahmer.
Quest’uomo aveva commesso degli omicidi veramente efferati e la miniserie trasmessa dal colosso dello streaming ha fatto impazzire milioni di persone in tutto il mondo. Ovviamente, la spettacolarità della serie deve moltissimo all’interpretazione dell’attore Evan Peters, che interpreta il ruolo del protagonista.
Sicuramente, trattare di un argomento del genere non è facile, dato che Dahmer aveva commesso atti di cannibalismo nei confronti delle sue vittime. Tuttavia, ciò che di recente sta alimentando moltissime polemiche e critiche online, è l’atteggiamento manifestato da una ragazza, che non ha esitato neppure un secondo a definirsi “affine” a questo terrificante serial killer.
A dar vita a questo particolare scandalo è stata l’utente Luna Martìnez. Questa donna ha scritto sui social di aver guardato la serie Dahmer e di essersi accorta che il protagonista ha una personalità identica alla sua. La donna ha ammesso di sentirsi fredda, sola, depressa e “rettiliana sottomessa ai suoi istinti incompresi”.
In principio queste sue affermazioni erano state viste come uno scherzo, ma quando Luna ha continuato ad identificarle come reali, ha scatenato l’ira di migliaia di persone. In tantissimi hanno volutamente lanciato pesanti critiche contro la donna che ritiene giusto il comportamento di uno dei serial killer più crudeli e insensibili della storia.
Tante persone hanno invitato la ragazza a parlare con alcuni dei familiari delle vittime di Dahmer, per comprendere cosa significa veramente sentirsi affascinati e affini ad una persona del genere. Ovviamente la serie televisiva non voleva assolutamente fomentare il fascino verso una persona del genere, ma esporre nel modo più teatrale possibile, gli avvenimenti che ruotavano intorno alla figura di quest’uomo.
Forse Luna dovrebbe fare i conti con la realtà, piuttosto che con l’aspetto che è stato dato a questo personaggio, e ricordarsi che, probabilmente, la realtà e l’interpretazione cinematografica sono due cose distinte e separate.