“Non voglio intrattenere mia figlia”: la mamma difende l’educazione pigra. Sua figlia è libera

Si dice spesso che quello del genitore è uno dei mestieri più difficili che ci sia. Infatti, nonostante siano stati effettuati fin dai tempi più antichi diversi studi a riguardo, rimane un argomento molto dibattuto. Ancora oggi non è del tutto ben chiaro quale sia il migliore approccio a questo ruolo, ed esistono diversi tipi di scuole di pensiero.

Una mamma australiana, di nome Kristyn Sommer, attraverso i propri canali social, si è autodefinita una madre “pigra”. Tuttavia, con questa definizione non vuole intendere di essere disinteressata riguardo alla crescita della propria figlia. Al contrario, pensa che il migliore approccio sia quello più distaccato, ovvero permettere alla bimba di potersi esprimere e sbagliare con le proprie mani.

L’idea di Kristyn poggia le basi sul suo percorso di studi, infatti questa giovane mamma ha un dottorato di ricerca in sviluppo infantile. Dopotutto, esistono scuole di pensiero legate alla pedagogia, secondo le quali i bimbi che imparano autonomamente, da adulti saranno più indipendenti. Con questo non si intende che i genitori debbano ignorare le necessità dei propri figli, ma intervenire solamente quando è strettamente necessario.

Nel caso di Kristin, ha sempre lasciato giocare e sperimentare cose nuove alla propria figlia, monitorandola dalla distanza. In genere la donna interviene solo nel caso in cui la bimba si stia cacciando in situazioni di pericolo. Inoltre, la piccola non ha mai dormito in una culla, se non nei primi mesi di vita. Dopodiché la mamma ha preferito che lei dormisse nel suo letto matrimoniale. L’unica misura di sicurezza è la rastrelliera posta ai lati del letto, per prevenire cadute accidentali.

Dopo la condivisione del suo post, tantissimi utenti hanno criticato il metodo che la donna segue per crescere la propria bambina. Ma allo stesso tempo, molti altri hanno approvato ed elogiato questa tipologia di insegnamento più coraggiosa ed innovativa. Ci teniamo a ribadire come non esista un solo tipo di approccio per ricoprire il ruolo del genitore. Al contrario è anche strettamente necessario sapersi adattare al contesto dell’epoca attuale in cui si vive.