Per moltissimi secoli, gli scultori hanno lavorato sul marmo. Questo materiale è noto sia per la sua levigatezza che per le capacità traslucenti. Queste caratteristiche specifiche hanno dato modo a tantissimi artisti di realizzare opere meravigliose, che hanno superato la prova del tempo.
Senza alcuna ombra di dubbio, una delle opere più spettacolari realizzate in questo materiale è la “Vergine Velata”.
Quest’opera, realizzata nel XIX secolo dallo scultore italiano Giovanni Strazza è un vero capolavoro. Moltissimi storici si sono occupati di esaminare la sua storia e quella del suo eccezionale autore.
Su questo marmo è stata scolpita la figura della Vergine Maria, avvolta da un ipotetico velo, che sembra essere realmente trasparente e che annulla completamente l’immagine che in realtà si sta ammirando un solido pezzo di marmo.
Gli occhi chiusi e la testa china della figura riescono inoltre a mostrare due aspetti veramente unici, il dolore della donna e il suo stato di preghiera.
Il materiale usato per la realizzazione di questo capolavoro del XIX secolo è il marmo di Carrara, proveniente dalla Toscana e utilizzato moltissimo dagli artisti rinascimentali italiani.
Molti artisti, come Strazza, erano soliti sfruttare questo marmo per realizzare volti avvolti da indumenti che dovevano mostrare una certa trasparenza, come ad esempio le donne velate di Pietro Rossi e Raffaelo Monti.
In quel periodo storico, i veli erano molto popolari proprio perché consentiva all’autore di mostrare tutto il proprio talento e la sua personale abilità artistica.
Osservando la perfezione assoluta della trasparenza del velo della “Vergine Velata” di Strazza, è davvero impossibile pensare che non si sta ammirando una figura avvolta realmente in un telo di stoffa, che lascia intravedere ogni parte della persona che sta ricoprendo.
Non è affatto semplice riuscire a trasformare della pietra in un pezzo di stoffa che sembri realmente tale. Questo è il motivo per cui, sin dall’antichità, gli scultori hanno ricoperto le loro figure con stoffe per evidenziare le loro capacità e le sculture del periodo ellenistico e del Rinascimento italiano sono gli esempi più noti di diffusione di questo fenomeno.