Proteggere i propri figli è un imperativo assoluto per ogni genitore e per farlo questa mamma è disposta a tutto, compreso invadere la loro privacy. Non c’è dubbio che l’educazione dei figli è un compito estremamente importante, e nel corso di questa fase è necessario mostrare loro un certo rispetto e un pizzico di comprensione, per le azioni che mettono in atto durante gli anni della crescita.
Secondo alcuni studi recenti, i bambini di oggi sono più vulnerabili di quelli di alcuni anni fa e le cause sono da imputare alle innovazioni tecnologiche. Proprio per questo motivo, tanti genitori non permettono ai propri figli di utilizzare oggetti come lo smartphone, il tablet o altri strumenti del genere, durante i primi anni della loro vita.
Nonostante tutto, arriva un momento in cui bisogna lasciarli volare da soli e quando i bambini diventano più grandicelli possono anche “pretendere” di vivere in maniera più indipendente. Laura Museum, invece, non si vergogna affatto di ignorare i bisogni di riservatezza dei propri figli e sbandiera le sue abitudini sui social network, alimentando critiche da persone di tutto il mondo.
Laura è la madre di due adolescenti e a differenza di tanti altri genitori questa donna non esita mai a controllare i cellulari dei figli, verificando ogni loro attività, ogni messaggio e controllando i contenuti che pubblicano o che visualizzano.
Questa signora giustifica le sue azioni affermando che si tratta solamente di un metodo per tutelarli, inoltre non si vergogna a dire che avendo acquistato quei dispositivi elettronici con il suo denaro, questi gli appartengono di diritto.
Migliaia di persone hanno rivolto accuse pesanti al metodo utilizzato dalla donna e anche se ci sono genitori che viceversa si sono rivelati interessati al suo sistema di controllo, la maggior parte del popolo del web vede questo atteggiamento come un’autentica invasione della privacy e ritengono che la donna non nutra la minima fiducia nei propri figli.
Laura ha voluto rispondere a queste accuse dicendo a chiunque che il problema non è se nutre o meno fiducia nei propri figli, ma nel fatto che si sente in obbligo a proteggerli da ogni situazione potenzialmente pericolosa, e che continuerà a farlo finché i suoi bambini vivranno sotto il suo tetto.