Spesso ignoriamo quanto sia importante il parabrezza del nostro veicolo e molte persone sono convinte che la sua funzione sia quella di riparare il guidatore dal vento, dalla pioggia o dagli insetti.
Questo elemento, invece, non serve solamente a proteggerci dagli elementi che si trovano all’esterno dell’auto, facilitando la visibilità, ma tutela la nostra incolumità in caso di incidente. I parabrezza hanno subito molte modifiche dalla loro prima implementazione, e al giorno d’oggi sono davvero all’avanguardia.
Questi elementi sono attualmente formati da un vetro realizzato in più strati, con un elemento intermedio di materiale plastico al loro interno. Questo permette al parabrezza di essere maggiormente resistente agli urti e quindi garantisce anche una durata notevolmente maggiore.
Lo strato plastico inserito all’interno del vetro contiene una componente adesiva che ha lo scopo di mantenere legati tutti gli strati del vetro. Questa particolare componente fa sì che in caso di rottura, il vetro sia flessibile e che quindi non si infranga in una miriade di frammenti, provocando danni alle persone all’interno del veicolo.
Il primo veicolo con parabrezza è stato realizzato nel 1926, dal brand Rickenbacker. All’epoca il vetro era incredibilmente fragile e con il tempo diventava molto scuro.
In seguito invece è stato implementato un materiale diverso, il PVB, (Polivinilbutirrale), ovvero l’elemento plastico inserito dentro il vetro, e questo ha cambiato completamente la conformazione dei parabrezza. Ovviamente questi oggetti non sono infrangibili ma sono elaborati per resistere ad urti molto forti e per non “esplodere” in una pioggia di schegge.
È probabile che in futuro questi elementi ricevano ulteriori modifiche, per aumentare i livelli di sicurezza stradale e garantire una maggiore protezione dagli urti per le persone nell’abitacolo del veicolo, ma di certo, finora, sono stati tra le parti più utili mai implementate in un mezzo di locomozione.