Un genitore dovrebbe sacrificare la propria comodità, per il bene dei propri figli?
Questa domanda tocca la mente di milioni di persone ed è motivo di grandi discussioni e dibattiti, in ogni angolo del mondo. Per tante persone avere un figlio significa “annientarsi” completamente, per dedicare ogni istante del proprio tempo a lui.
Secondo altri, invece, la vita genitoriale non deve impedire ad un individuo di essere felice e vivere anche e specialmente per sé stesso. Ovviamente non esiste un metodo corretto e uno sbagliato di essere genitore.
Tante persone esperte hanno fatto ogni sorta di analisi, sia fisica che psicologica, per cercare di comprendere quali siano le responsabilità della vita genitoriale e cosa significa doversi prendere cura di un figlio in tutto e per tutto.
Rimanendo su questo argomento ci sarebbero ore e ore di discussioni possibili, legate all’etica e alla morale. Tuttavia, secondo diversi pareri, essere genitori è più che rinunciare ai propri sogni e alla comodità, per la felicità dei figli.
Tantissime persone riescono a fare l’uno e l’altro, mentre altre, viceversa, sono costrette a fare dei compromessi. Ciò che importa davvero, è riuscire a prendersi cura di un figlio, assicurandosi di fornirgli le basi per una crescita sana e giusta.
Anche i bambini dovrebbero vivere dei momenti di “scarsa comodità”, per evitare che si adagino troppo sugli allori. Assumersi ogni possibile incombenza di un figlio, senza dargli modo di “farsi le ossa”, può essere tanto nocivo quanto non dargli alcun tipo di supporto. Un’antica locuzione latina diceva che “in medio stat virtus”, il che indica letteralmente che “la virtù sta nel mezzo”.
Pertanto, se siete genitori e siete indecisi su quale sia la via giusta da seguire, per educare un bambino, ricordate che la cosa fondamentale è la vostra presenza, ma questo non implica che dobbiate vivere ogni istante della giornata solamente per assecondare ogni loro necessità.