Un addetto alle pulizie sperava di fare il suo dovere, spegnendo un allarme da una sezione dell’università, ma manda in fumo 20 anni di ricerche.
Il protagonista di questa storia ha causato un danno incalcolabile allo sviluppo scientifico, a causa di un gesto davvero inappropriato. Questa vicenda, avvenuta presso il Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, a New York, ha lasciato a bocca aperta la comunità scientifica globale.
L’incidente si è verificato con maggiore precisione nel reparto universitario di ricerca privata. In base a quanto comunicato dai portavoce dell’istituto, un addetto alle pulizie avrebbe spento un allarme che si era attivato in una delle aree del reparto.
Circa tre giorni prima dell’incidente si era attivato per un allarme, per via dell’aumento di temperatura di 3°C di uno dei congelatori utilizzati dai ricercatori. Al suo interno il professore KV Lakshmi stava conservando dei campioni cellulari e delle colture elaborate in decenni di lavoro.
Il professore aveva affisso un cartello sul congelatore, avvisando che il segnale acustico emesso da questo era del tutto normale, e che era già in corso la riparazione. Il ricercatore specificava di non toccare, spostare o scollegare l’apparecchio per nessuna ragione e di evitare persino di fare le pulizie nell’area.
Purtroppo, qualche giorno dopo, un addetto delle pulizie ha sentito suonare quell’allarme, ed ha pensato bene di spegnere il congelatore, per evitare che il suono potesse infastidire chiunque. I campioni al suo interno, conservati ad una temperatura di -80°C si sono irrimediabilmente rovinati, mandando in fumo 20 anni di ricerche.
Il danno causato all’università ammonta ad una cifra superiore al milione di dollari. Purtroppo qualunque tentativo di rimediare all’errore è stato vano e il professor Lakshmi ha visto tutte le sue ricerche scomparire da un giorno all’altro.
La ditta di pulizie per cui lavora il colpevole, la “Daigle Cleaning Services” è stata denunciata ed ha perso il contratto di lavoro con l’università. Il gesto inconsulto di una sola persona ha causato la perdita di dati importantissimi, raccolti per decenni, e un contratto di lavoro da 1,4 milioni, stipulato con l’impresa di pulizie.
Un banalissimo gesto ha causato pertanto degli esiti catastrofici. Questa storia dovrebbe insegnare a chiunque a prestare maggiore attenzione al mondo che ci circonda, e magari leggere i cartelli informativi, prima di decidere di prendere un’iniziativa in un ambiente che non ci appartiene.