Chiunque può svegliarsi un giorno e decidere di comunicare al mondo in un modo per certi versi indelebili il proprio sconforto per un momento non esattamente felice, l’amarezza per una delusione d’amore inaspettata, la gioia suscitata da una bella notizia, l’arrivo della cicogna, il proprio disprezzo per i politici… Insomma, c’è sempre un motivo per prendere una bomboletta e scrivere ciò che si pensa su un muro.
Anche se è una pratica illegale, molti ragazzini imbrattano muri di quartiere con le scritte più assurde. C’è chi punta sull’ironia, chi sulla comicità, chi invece sul romanismo modernizzato. C’è una associazione che è nata per raggruppare e in qualche modo, dare un contesto a queste scritte diffuse per il paese. Si tratta del collettivo «Star Walls», fondato da appassionati lettori di scritte, convinti che «Muri bianchi, popolo muto». Un messaggio breve tanto quanto significativo.
Il muro diventa un modo per esprimersi, per urlare i proprio sentimenti sottoforma di protesta e alcuni sono frutto di elaborazioni davvero notevoli. Giochi linguistici, battute, barzellette…tanto sarcasmo animato dalla voglia di dire senza censure.
Sono già passati dieci anni, da quanto «Star Walls» ha cominciato a raccogliere foto di scritte sui muri online e per strada, in tutto il mondo servendosi ovviamente anche del grande aiuto della community e dei social. Il collettivo sottolinea però che il loro intento non è favorire o promuovere la pratica del writing illegale, ma si limita solo a mostrare un tipo di comunicazione sopra le righe, tipicamente giovanile.
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